Tuə figliə è nato con il piedino storto?
Ti hanno detto che ha un piede torto?
Non preoccuparti: leggi come possiamo risolvere il problema!
Cosa possiamo fare se il nostrƏ bambinƏ ne soffre?
Con il termine Piede Torto Congenito (PTC) è definita una malformazione congenita del piede, caratterizzata da una posizione anomala del piede.
Questo atteggiamento è causato da un’alterazione dei rapporti tra le ossa del piede, a cui si associano retrazioni dei legamenti e dei tendini. In Italia si presenta in circa in 1-2 casi ogni 1.000 neonati, prevalentemente maschi.
Da Cosa è causato il piede torto?
La causa del piede torto è ancora sconosciuta. Sono state ipotizzate diverse teorie a riguardo: una scorretta posizione nell’utero durante la gravidanza, uno squilibrio tra i muscoli della gamba, componenti genetiche multifattoriali (spesso il piede torto presenta familiarità).
La probabilità di PTC è aumentata in madri fumatrici.
Quali tipi di piede torto esistono?
La deformità è l’effetto della forma anomala di alcune ossa del piede e dell’alterazione dei loro rapporti. Questa problematica coinvolgi aspetti muscolari e legamentosi, con una gamba che può apparire più “magra” rispetto all’altra e più corta di 1-1,5cm.
Quali tipi di piede torto esistono?
La deformità è l’effetto della forma anomala di alcune ossa del piede e dell’alterazione dei loro rapporti. Questa problematica coinvolgi aspetti muscolari e legamentosi, con una gamba che può apparire più “magra” rispetto all’altra e più corta di 1-1,5cm.
- Piede equino-cavo-varo-addotto-supinato (90%): è decisamente la varietà più comune. Il piede è atteggiato in equinismo (la punta è verso il basso) e supinazione, ovvero la pianta del piede è rivolta verso l’interno. La pianta del piede ha un aspetto a «fagiolo»;
- Metatarso addotto (9%): è la forma meno grave; l’avanti del piede è deviato all’interno rispetto al retro ed il bordo laterale del piede mostra una prominenza; vi è un’accentuata separazione dell’alluce del secondo dito;
- Piede talo-valgo (<1%): questa deformità posturale è caratterizzata da un piede che guarda all’insù e che appare attaccato contro la superficie anteriore della tibia. La flessione plantare è spesso limitata a causa della contrattura dei muscoli e dei legamenti di caviglia e del piede;
- Piede reflesso od a dondolo (<1%): è la forma più rara ma anche più grave; la pianta del piede è convessa e l’avampiede è extraruotato.
Come effettuiamo la diagnosi di piede torto?
La diagnosi del piede torto è clinica, per cui è fondamentale rivolgersi ad uno specialista ortopedico! Radiografia ed ecografia vengono richiesti solamente come supporto e per confrontare i progressi del trattamento intrapreso.
Come possiamo curare questo problema?
Anche se la deformità appare grave alla nascita, è possibile correggere con successo il piede torto congenito. Il trattamento attuale consente di ottenere una progressiva correzione dell’anomalia ed una migliore funzionalità del piede.
Il trattamento del piede torto segue il metodo di Ponseti, che prevede la correzione di tutte le deformità attraverso l’esecuzione di gentili manovre correttive (manipolazioni) ed il successivo confezionamento di gessi.
Questo metodo riduce drasticamente la necessità di interventi chirurgici invasivi: infatti, dopo l’applicazione dei gessi, la chirurgia è limitata all’esecuzione di una sezione non invasiva del tendine di Achille, al fine di favorire l’appoggio corretto della pianta del piede.
Il metodo di Ponseti presenta diversi vantaggi: non è traumatico e permette soddisfacenti risultati estetici e funzionali.
Cosa bisogna sapere:
- i gessi vengono rinnovati di solito ogni settimana;
- il numero di gessi richiesto per ottenere la correzione del piede varia in base alla gravità: di solito ne servono 5-6;
- nel 90% circa dei piedi è necessaria la sezione non-invasiva del tendine di Achille;
- alla rimozione del gesso postoperatorio, viene applicato un tutore ortopedico che deve essere mantenuto a tempo pieno (24/24h) per 3-4 mesi: esso si è dimostrato di assoluta importanza nel limitare il rischio di una possibile recidiva.;
- Successivamente, il tutore verrà mantenuto solo durante la notte fino al terzo/quarto anno di età. Durante il giorno il bambino indosserà scarpe normali senza necessitare calzature ortopediche!
Il rischio di recidiva
Anche dopo correzione ottimale, una deformità parziale può ripresentarsi in 10-15% dei piedini: in questi casi sarà intrapresa nuovamente l’applicazione di gessi eventualmente associata ad un’operazione chirurgica non invasiva.
È stato dimostrato che la principale causa di recidiva sia la mancata aderenza al protocollo terapeutico da parte dei genitori: nei casi di rigoroso rispetto, il tasso è stimato al 6%; al contrario, in caso di prematuro abbandono del tutore, risulta dell’80%.
Cosa possiamo ragionevolmente aspettarci?
Nonostante nelle deformità di grado severo non sia sempre possibile ottenere una vera «normalizzazione» del piede, ciò che dobbiamo aspettarci è un piede che appoggia correttamente durante il cammino e la corsa.
Inoltre, il bambinə sarà in grado di indossare scarpe normali e svolgere tutte le attività ludico-sportive, senza che la sua malformazione possa essere motivo di discriminazione.
Un trattamento precoce e ben condotto, associato alla collaborazione dei genitori, rende il risultato ampiamente soddisfacente sotto il profilo estetico e funzionale!
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Per qualsiasi evenienza puoi contattarmi e rivolgerti a me per risolvere il tuo problema.
ContattamiDr. Luca Monestier
Ortopedico e Traumatologo
Dal 2016 dirigente medico presso l’ASST SetteLaghi di Varese, si occupa di traumatologia in pazienti adulti e pediatrici.
Negli anni il suo interesse si è concentrato nella cura medica, ortesica e chirurgica delle problematiche della caviglia e del piede nel paziente adulto e degli arti inferiori nel bambino.
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