Scoliosi | Dr. Luca Monestier
Scoliosi

Ti sei accorto che tuƏ figliƏ ha la schiena storta?

Hai notato che ha una spalla più alta dell’altra?

Il pediatra ha detto che potrebbe avere un po’ di scoliosi?

Non preoccuparti: leggi come possiamo risolvere il problema!

Come affrontare la Scoliosi

Con scoliosi intendiamo una deformazione tridimensionale della colonna vertebrale: le vertebre ruotano e curvano lateralmente, mentre le normali curvature laterali (cifosi e lordosi) si riducono fino ad appiattirsi.

La malformazione può comportare in futuro dolori alla schiena e può influire negativamente sul funzionamento del cuore e dei polmoni.

La scoliosi deve essere distinta dall’atteggiamento scoliotico, causato da una postura scorretta e da un rilassamento della muscolatura della schiena. L’atteggiamento scoliotico è una problematica reversibile e non evolutiva.

Perchè la scoliosi si sviluppa?

In più dell’80% dei casi, la scoliosi è «idiopatica», ovvero non presenta una specifica causa, comparendo in bambini apparentemente sani. Alcuni studi ipotizzano fattori genetici o legati alla gravidanza. Una causa frequente di scoliosi è la lunghezza diversa degli arti inferiori, per cui la schiena «si storta» per compensare.

Come classifichiamo la scoliosi?

La scoliosi, per essere definita tale, presuppone una deformità vertebrale superiore a 10°.

Le curve scoliotiche sono classificate in base a:

  • Età di insorgenza: infantile (primi due anni di vita); giovanile (3-9 anni), adolescenziale (dopo i 10 anni fino alla maturazione scheletrica); questa classificazione è importante: più precoce appare la scoliosi, maggiore è il rischio di sviluppare una deformità grave;
  • Topografia: toracica, toraco-lombare, lombare, a S italica;
  • Gravità: lieve (10-25°), moderata (25-45°), grave (45-60°), molto grave (>60°)

Come ci accorgiamo della scoliosi?

Una visita ortopedica è consigliata se si sospetta un quadro di scoliosi. La maggior parte delle scoliosi si scoprono in modo casuale in quanto, allo stadio iniziale, non crea particolari dolori o fastidi.

Vostrə figliə è esaminato senza maglietta e a piedi scalzi; durante la visita si valutano:

  • la presenza del gibbo (test di Adams): chiedendo di flettersi in avanti, si può evidenziare la presenza di un gibbo, vale a dire una sporgenza della schiena. La presenza del gibbo è il segno determinante per sospettare una deformità scoliotica;
  • L’asimmetria delle spalle (una più in alto), delle scapole (più sporgenti), del torace, dei fianchi, del bacino;
  • Riduzione delle normali curvature sul piano laterale;
  • Differente lunghezza delle gambe;
  • Presenza di dolore alla schiena

Per valutare e diagnosticare una scoliosi è necessario eseguire una radiografia.

Una radiografia di tutta la colonna in carico ci permette di valutare la gravità della curva scoliotica misurando gli angoli della deformità.

È inoltre suggerita la radiografia degli arti inferiori sotto carico, per documentare l’eventuale differente lunghezza degli arti inferiori.

Scoliosi secondaria ad eterometria (diversa lunghezza) degli arti inferiori.
Per questo motivo è molto importante valutare anche la lunghezza delle gambe!

Come possiamo curare la schiena di nostrə figlə?

Di solito i sintomi della scoliosi si risolvono in modo spontaneo. Tuttavia, più raramente, le scoliosi possono progredire fino a raggiungere una deformità grave. Il trattamento della scoliosi giovanile prevede l’osservazione, la fisioterapia, il trattamento con corsetto (busto) e, in rarissime situazioni, la chirurgia.

Il primo passo della terapia è l’osservazione mediante valutazioni periodiche da parte di uno specialista ortopedico.

Nelle scoliosi lievi (10-20°) è indicato il trattamento fisioterapico e, in alcuni casi, l’utilizzo di busti morbidi o magliette posturali.

Nelle scoliosi che peggiorano rapidamente o di media gravità (superiori a 20°) è indicato il trattamento conservativo mediante l’uso di un busto rigido (corsetto): grazie alla presenza di specifiche spinte, il busto cerca di correggere la deformità scoliotica. A seconda dei casi, il corsetto dovrà essere indossato per alcune ore oppure per quasi tutto il giorno.

Gli obiettivi che ci prefiggiamo sono:

  1. arrestare la progressione della curva (o possibilmente diminuirla): pur non essendo possibile correggere completamente la scoliosi, i trattamenti attuali permettono la riduzione della progressione e la correzione parziale della curva;
  2. prevenire o trattare i problemi respiratori;
  3. prevenire o trattare i dolori della schiena;
  4. migliorare l’aspetto estetico attraverso la correzione posturale

 

Quando è indicato l’intervento chirurgico?

L’intervento consiste nel posizionare barre e viti che uniscono tra di loro le vertebre, stabilizzando così la colonna e correggendo la deformità scoliotica.

Gli interventi chirurgici sono esclusivamente indicati solo per le scoliosi progressive e gravi (superiori a 40-45°), che rappresentano circa lo 0.3% dei casi.

Per le scoliosi lievi e moderate, la ginnastica ed i busti sono efficaci nell’ottenere un risultato molto soddisfacente!

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Per qualsiasi evenienza puoi contattarmi e rivolgerti a me per risolvere il tuo problema. 

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Alcune domande frequenti

Lo zainetto di scuola causa la scoliosi?

Il trasporto dello zainetto rappresenta il carico quotidiano a cui è sottoposta la colonna vertebrale dei nostri figli.

Dagli studi effettuati, emerge una correlazione tra la comparsa del mal di schiena in età scolare e il trasporto dello zainetto, mentre è chiaro che lo zaino non è causa di scoliosi!

Che cosa si può comunque fare per ridurre questo carico? Ecco alcuni semplici ma fondamentali consigli:

  • acquistare zainetti ergonomici, con spallacci ampi ed imbottiti e con eventuale cintura da poter allacciare anteriormente;
  • distribuire i libri nello zaino in modo che quelli più pesanti e grossi siano vicino alla schiena;
  • assicurarsi che i figli non riempiano lo zaino con oggetti non utili per le attività di quella giornata;
  • ricordare ai figli di togliere lo zainetto durante il tragitto casa-scuola-casa ogni volta che possono (ad es. sui mezzi, alla fermata del bus ecc).

Una cattiva postazione sulla scrivania può causare la scoliosi?

Per quanto riguarda la scoliosi è bene ricordare che non esiste banco di scuola che la provochi. Solo il dorso curvo (ipercifosi) può riconoscere come causa l’esagerata sproporzione tra il banco e la sedia che costringono lo studente ad una posizione a lungo flessa in avanti. Non esistono pertanto «malattie da scuola», quanto invece esistono posture corrette e scorrette.

È vero che la scoliosi si cura con il nuoto?

Contrariamente a quanto si è creduto per anni, tutti gli studi effettuati sull’argomento mostrano che il nuoto NON risulta essere efficace nella prevenzione/cura della scoliosi. Il nuoto, tuttavia, rinforza i muscoli della schiena riducendo così il dolore derivante spesso da una muscolatura debole.

Quale è lo sport ideale in caso di scoliosi?

Lo sport è determinante per uno sviluppo adeguato della colonna vertebrale e di tutto il corpo e, oltre all’educazione fisica scolastica, tutti i ragazzi dovrebbero fare sport regolarmente.

Tuttavia, nessuno sport può essere prescritto come trattamento per la scoliosi.

In tutti i tipi di scoliosi, l’educazione fisica a scuola deve proseguire!

La presenza di problemi alla schiena non è un ostacolo alla pratica della maggior parte degli sport: con cautela, dopo consulto ortopedico, possono essere svolti anche sport di contatto (basket, calcio, …)

Nessuno sport può curare la scoliosi.

Ipercifosi

La cifosi è la normale curvatura a concavità anteriore della colonna vertebrale, che si localizza a livello del torace: essa serve per garantire ai polmoni lo spazio funzionale alla respirazione.

L’accentuazione della cifosi dorsale è denominata ipercifosi (dorso curvo o gobba): in età adolescenziale può essere causata da una postura errata, come stare piegati sul banco di scuola. L’ipercifosi può essere trattata efficacemente mediante fisioterapia ed utilizzo di appositi tutori (magliette o reggiseni posturali).

Anche in questi casi è suggerita una valutazione ortopedica, al fine di escludere quadri più gravi!

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Dr. Luca Monestier

Ortopedico e Traumatologo

Dal 2016 dirigente medico presso l’ASST SetteLaghi di Varese, si occupa di traumatologia in pazienti adulti e pediatrici.

Negli anni il suo interesse si è concentrato nella cura medica, ortesica e chirurgica delle problematiche della caviglia e del piede nel paziente adulto e degli arti inferiori nel bambino.

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